In caso di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), il software MySanità gestisce tutti i passaggi che un paziente dovrà affrontare, dal suo inizio fino alla fine dei follow-up. Riportiamo, ad esempio, un caso di percorso di cura delle donne con tumore al seno dell’AUSL di Bologna.
I professionisti coinvolti nel percorso di cura sono: il radiologo senologo, il tecnico di radiologia, il chirurgo senologo, l’anestesista, l’oncologo medico, il radio-oncologo, il chirurgo plastico, l’anatomo-patologo, il tecnico di laboratorio, lo psicologo, l’infermiere, il medico di medicina nucleare, il medico di famiglia. Altri professionisti coinvolti in relazione alle necessità che dovessero manifestarsi sono il fisiatra, il fisioterapista e il ginecologo.
Il team multidisciplinare coinvolgerà la paziente ed i suoi familiari nelle scelte e nelle decisioni che e fornirà spiegazioni chiare e semplici sullo stato di salute.
L’accesso a questo percorso di cura può avvenire attraverso l’adesione al Programma di screening mammografico o a seguito di visita specialistica e/o di accertamenti diagnostici effettuati anche privatamente.
Il Programma di screening mammografico prevede che le donne tra i 45 e i 74 anni, residenti o domiciliate nel territorio dell’Azienda USL di Bologna, siano invitate ad eseguire una mammografia gratuita.
In caso di sospetto diagnostico, il medico informerà sulla necessità di approfondire le indagini, prenotando gli esami successivi presso il Centro di 2° livello di Diagnostica Senologica.
La diagnosi più affidabile della patologia mammaria è conseguita con il cosiddetto triplo test, che comprende:
- l’esame clinico, cioè la visita senologica;
- la diagnostica per immagini, che può consistere in un esame mammografico e/o in un’ecografia mammaria;
- l’esame cito-istologico, che consiste in un prelievo con ago per effettuare uno studio delle cellule o del tessuto.
Una volta conclusi gli approfondimenti di 2° livello, il radiologo le consegna i referti e gliene illustra il contenuto. Nel caso in cui i referti mostrino la presenza di una patologia tumorale, il radiologo programmerà un incontro con il chirurgo senologo per le ulteriori informazioni e accordi.
In alcuni casi, quando il tumore è esteso, non è possibile procedere immediatamente all’intervento chirurgico. Può essere proposta, allora, la chemioterapia prima dell’intervento, per delimitare il tumore e facilitare l’intervento chirurgico. In questo caso viene effettuata una biopsia per stabilire il protocollo terapeutico più appropriato e alla paziente viene prenotata una visita oncologica entro una settimana dalla ricezione del referto istologico.
Se ci sono le indicazioni, entro 10 giorni dalla visita oncologica inizia il trattamento chemioterapico. L’intervento chirurgico viene effettuato entro 4 settimane dal completamento della terapia medica.
Il trattamento chirurgico rappresenta, generalmente, il primo trattamento per i tumori precoci e per alcuni tumori localmente avanzati. L’intervento può essere effettuato presso l’ospedale Bellaria dell’Azienda USL di Bologna, da parte di equipe chirurgica dedicata alla senologia, presso sale operatorie specificatamente attrezzate.
In alternativa è possibile rivolgersi ad altre strutture pubbliche o private a scelta. In questo caso verrà fornita tutta la documentazione relativa alle indagini eseguite.
Al termine dell’intervento, il tessuto tumorale asportato sarà inviato al laboratorio di Anatomia patologica per l’esame istologico necessario a stabilire se è utile eseguire ulteriori trattamenti e quali.
Quando il referto dell’esame istologico è pronto, l’infermiera convoca il paziente presso l’ambulatorio senologico. Qui incontrerà il chirurgo che lo informerà sul risultato e sulle fasi successive del percorso. Durante lo stesso incontro saranno prenotate le indagini eventualmente necessarie per il completamento della stadiazione e le consulenze oncologica e radioterapica.
Dopo l’intervento chirurgico può essere opportuno un trattamento farmacologico e/o la radioterapia con l’obiettivo di ridurre il rischio di ricaduta (terapia adiuvante). È necessaria, pertanto, una valutazione oncologica per definire se sono opportune cure mediche precauzionali. L’oncologo proporrà la terapia che ritiene più indicata sulla base degli esiti dell’esame istologico dei tessuti asportati. Insieme all’infermiera programmerà gli ulteriori accertamenti eventualmente necessari.
Il trattamento chemioterapico ha inizio entro 6 settimane circa dall’intervento.
La consulenza radioterapica dopo l’intervento chirurgico ha lo scopo di decidere se è necessario un trattamento radiante post-operatorio con l’obiettivo di ridurre il rischio che la malattia possa ripresentarsi nei tessuti adiacenti alla zona operata. Il trattamento radioterapico post-operatorio è effettuato, di norma, dopo un intervento di chirurgia conservativa, ma in casi particolari può essere effettuato anche dopo l’asportazione dell’intera mammella.
la paziente può decidere, in ogni momento, se accettare o meno le terapie proposte. In ogni caso i medici che l’assisteranno cercheranno di condividere le cure più adeguate alla sua situazione clinica rispettando le sue scelte.
Anche in questa fase del percorso si può scegliere di rivolgersi presso altre strutture pubbliche e private per una seconda opinione o per proseguire presso di esse le cure. In questo caso sarà consegnata tutta la documentazione clinica relativa agli esami ed alle terapie effettuate fino a quel momento.
Alla dimissione, assieme alle indicazioni per il proseguimento del percorso, verrà consegnato l’opuscolo Esercizi e consigli dopo l’operazione al seno. L’opuscolo contiene informazioni utili per la ripresa del movimento del braccio e delle normali attività della vita quotidiana.
Qualora ve ne sia la necessità, è prevista l’attivazione di un percorso riabilitativo finalizzato alla prevenzione e al trattamento del linfedema e dei problemi di movimento del braccio, che talvolta possono seguire all’intervento chirurgico.
Una volta conclusa la fase terapeutica gli specialisti che hanno in cura la paziente, programmeranno una serie di controlli (follow-up), obiettivo dei quali è verificare periodicamente le condizioni di salute. Di solito i controlli proseguono con frequenza periodica per circa 5 anni, trascorsi i quali riprenderà lei il suo percorso di screening mammografico.
In ogni fase del percorso clinico – assistenziale, sono garantiti, da tutti i professionisti la valutazione ed il trattamento del dolore.
E’ possibile, inoltre, ottenere consulenza e supporto psicologico, presso la Psicologia Clinica Ospedaliera dell’ospedale Bellaria, per se stessi o per i propri familiari, basterà rivolgersi all’infermiera di riferimento che si occuperà di prendere i contatti necessari.